La guida Flos Olei che voi tutti conoscete non sarebbe tale senza le sue classifiche di merito.
La The Best comprende una lista di aziende olearie alle quali è attribuito un premio qualità declinato in diverse categorie.
Sono aziende con una famiglia alle spalle, immerse in uno specifico contesto nazionale e regionale, e guidate da produttori imprenditori che hanno dedicato - e dedicano - a questa attività tutta la vita. Le consideriamo protagoniste di un percorso che è giunto a un importante traguardo: l’eccellenza qualitativa.
Siamo andati a conoscerle un po’ più da vicino.
Un abruzzese DOC. Intervista a Tommaso Masciantonio
by Laura Marinelli
CENTO PER CENTO ABRUZZO
Affacciato da una parte sul mare e protetto dall’altra dalla barriera degli Appennini, l’Abruzzo ha un territorio aspro e di difficile conquista che lo ha sempre tenuto parzialmente separato dai flussi che hanno collegato nel corso della storia altre regioni della Penisola. Questa peculiarità, oltre a preservare una natura a tratti selvaggia e incontaminata, ha influenzato il carattere dei suoi abitanti, favorendo il loro legame con una memoria antica e incorrotta che sopravvive ancora oggi vivida nel folclore e nelle tradizioni, anche gastronomiche.
A questi aspetti non potevo fare a meno di pensare mentre chiedevo a Tommaso Masciantonio, cento per cento abruzzese, di raccontarmi il percorso professionale che lo ha portato, negli ultimi anni, a farsi decisamente notare nel panorama della produzione olivicola di alta qualità, uscendo dalla dimensione regionale e affermandosi a livello nazionale e internazionale. Quello che emerge infatti quando conosci Tommaso un po’ più da vicino è il profondo legame con la sua terra - pietrosa, aspra e selvaggia - e con la sua famiglia; oltre a una rigorosa serietà nel lavoro e una riservata compostezza nei modi che lasciano comunque spazio a un sentimento spiccato della condivisione e dell’ospitalità.
UN TESORO DI BIODIVERSITÀ AI PIEDI DELLA MAIELLA
L’azienda di oggi si trova sull’altopiano sassoso di Caprafico, nel comune di Casoli in provincia di Chieti. Comprende un oliveto di 18 ettari con 5mila piante, per più della metà secolari, e un frantoio di proprietà. Recentemente si sono aggiunti vigneti di uve autoctone. L’habitat in cui è immersa, un concentrato di biodiversità mediterranea con oltre duemila specie vegetali censite, è straordinario e offre allo sguardo del visitatore uno scenario affascinante: le piante di olivo beneficiano e traggono carattere dall’altitudine, dal terreno calcareo ricco di sassi e scheletro, e dalle escursioni termiche legate alla vicinanza della Maiella. Gli olivi definiscono il paesaggio, e al tempo stesso lo addolciscono.
Il segreto del nostro olio è la pietra calcarea della Maiella. Come la montagna madre di noi abruzzesi, queste piante di olivo hanno qualcosa di selvaggio e puro che va custodito (Tommaso Masciantonio)
LE RADICI FAMILIARI E LA TRASFORMAZIONE AZIENDALE NEL NOVECENTO
Ma non è storia soltanto recente: Tommaso rappresenta la quinta generazione di una famiglia legata ai frutti dell’olivo fin dal 1874. Da quest’epoca, nella quale i Masciantonio si occupano della lavorazione delle olive in salamoia (l’oliva ‘ndossa), e soprattutto dal 1924 quando viene acquistata l’azienda nel comprensorio di Casoli, gli antenati di Tommaso non smettono di trasmettere ai discendenti una passione che li unisce ancora oggi attorno al Trappèto di Caprafico, il frantoio proprietà della famiglia dal 1948. L’acquisto del frantoio segna un momento cruciale per l’azienda, seguito negli anni Sessanta da un altro passo decisivo, la conversione del seminativo in oliveto specializzato, preservando gli alberi secolari e introducendo le principali cultivar autoctone: la Gentile di Chieti, tipica di tutta la regione, e l’Intosso, diffusa in particolare nel suo areale.
IL NUOVO MILLENNIO E LO STUDIO SULLE CULTIVAR INTOSSO E CROGNALE
Da quel momento inizia un’evoluzione che prosegue fino agli albori del nuovo millennio quando la direzione è in mano a Tommaso che dà il via a un lavoro di ripensamento e restyling aziendale totale, cominciando dallo studio sulle cultivar.
«Fin dai primi anni Duemila mi sono concentrato sulla varietà più rappresentativa del mio areale, l’Intosso. Studiandola in tutte le sue sfaccettature ho scoperto che questa cultivar a doppia attitudine, fino a quel momento decisamente sottovalutata per la trasformazione a causa della scarsa resa in olio, poteva trovare invece, mediante la lavorazione con i moderni macchinari del nuovo frantoio, un’espressione totalmente nuova e straordinaria. È stato amore a primo… assaggio! E posso dire senza presunzione di avere, in quegli anni, lanciato la moda dell’Intosso che oggi è diventata la cultivar regina in Abruzzo».
Masciantonio non si ferma e comincia a studiare anche un’altra varietà autoctona, Crognale o Crognalegno, che si dimostra un perfetto contraltare dell’Intosso. L’accurata messa a punto degli aspetti varietali gli permette di definire in maniera netta la sua gamma di proposte; il risultato è una scelta imprenditoriale e commerciale precisa e intelligente: fare oli monovarietali con una spiccata differenziazione aromatica.
«Intosso e Crognale rappresentano due mondi sensoriali diversi, per certi versi quasi opposti. L’Intosso produce un olio decisamente seducente dal punto di vista olfattivo, con eleganti sentori di pomodoro e frutta bianca che si sposano perfettamente con le note balsamiche di menta e basilico e le sfumature di verdure dolci. È un extravergine rotondo al palato, elegante e armonico nei toni di amaro e piccante che non risultano mai scomposti o invadenti, ma sempre equilibrati. Se dunque l’Intosso punta sul carattere accattivante e poliedrico, capace di incontrare un gusto più ampio, la cultivar Crognale si distingue invece per la spiccata personalità: l’extravergine ricavato è vegetale e aromatico, vivace e robusto in bocca, con nuance speziate e netto finale di mandorla acerba. È più immediato e irruento, con punte di amaro e piccante più spiccate e incisive; in una parola, è un olio tipicamente abruzzese».
I PUNTI DI FORZA DELL’AZIENDA MASCIANTONIO
Abbiamo chiesto a Tommaso quali siano i suoi punti di forza, sui quali ha lavorato per raggiungere, e soprattutto mantenere, l’eccellenza. Sono tante le energie costantemente messe in gioco, prima di tutto in campo e in frantoio. Negli oliveti l’obiettivo è sia curare gli esemplari secolari, patrimonio inestimabile da non perdere, sia puntare sugli impianti giovani che possono aprire nuove prospettive. Nel frantoio di proprietà, indispensabile per il controllo dell’intera filiera, non si può prescindere dall’impiego di una tecnologia sempre all’avanguardia, per salvaguardare il frutto di partenza e garantire un risultato finale impeccabile anche nelle annate difficili.
«L’azienda è condotta interamente in regime biologico. Non si effettua irrigazione e si fa ricorso una volta l’anno alla concimazione organica. La raccolta avviene prima che inizi l’invaiatura. Entro massimo sei ore da questa le olive sono lavorate nel frantoio di ultima generazione che si trova all’interno dell’oliveto. La trasformazione immediata delle olive in olio, la conservazione in atmosfera controllata, il confezionamento in imballaggi idonei garantiscono un servizio esclusivo. L’olio, filtrato, viene conservato in serbatoi aziendali in acciaio sotto gas inerte a temperatura costante e in ambiente controllato, al riparo dalla luce e dal rischio di ossidazione in modo da preservarne tutte le caratteristiche organolettiche. A ulteriore garanzia il prodotto viene confezionato espressamente al momento dell’ordine».
UN POSTO SPECIALE DOVE VIVERE
Altri concetti chiave emersi sono: la valorizzazione degli elementi identitari e l’attenzione quasi maniacale al dettaglio. «Il nostro è un territorio tutelato a livello ambientale, per certi versi ancora incorrotto. Bene, questo è stato il primo elemento distintivo da cui sono voluto partire. Ho capito che dovevo per prima cosa far parlare il paesaggio. E infatti i nostri oliveti sono come dei giardini, curati in ogni dettaglio. Perché nessun particolare va trascurato in un’azienda che deve essere un unicum in cui tutto è integrato».
Con la moglie Agnese e le figlie Chiara e Alice, Tommaso ha scelto infatti di vivere in un posto molto speciale, lo storico Casino Masciantonio appartenente alla nonna paterna, riportato a nuovo splendore con la ristrutturazione dei fabbricati in pietra dell’Ottocento: è l’unico complesso abitativo nel raggio di alcuni chilometri comprendente la propria casa e due dimore per turisti e viaggiatori, originariamente magazzino e fienile della casa padronale. Unico dirimpettaio, lo storico Trappèto di famiglia sulla collina di fronte; per il resto soltanto oliveti e vigneti. E la montagna. «Sembra quasi di poterla abbracciare da qui la montagna, tanto è vicina, accogliente e maestosa. Nelle sere limpide tutto quassù diventa più magico alla luce delle stelle».
AZIENDA AGRICOLA TOMMASO MASCIANTONIO
Contrada Caprafico
66043 Casoli (CH)
Tel.: +39 0871 897457
info@trappetodicaprafico.com
www.trappetodicaprafico.com